*Attenzione: la seguente biografia è
frutto di una ricerca personale che prende informazioni da varie fonti: i siti http://www.storiadellafotografia.it/; da erticoli e
recnesioni pubblicati dalle pagine artistiche e culturali di http://www.corriere.it/, http://www.repubblica.it/, http://www.ilsole24ore.com/, http://it.wikipedia.org/wiki/Pagina_principale; le
pubblicazioni “I Grandi Fotografi” edito da Fabbri e curato da Romeo Martinez e Bryn Cambpell,
“I Grandi Fotografi, Testimonianze e Visioni del Nostro Tempo: Magnum Photos”
edito da Hachette e Il Sole 24 Ore in collaborazione con Contrasto (http://www.contrasto.it/), “FotoNote”
edito dalla Contrasto, “Breve Storia della Fotografia” di Jean-A. Keim edito da
Enaudi.
*ATTENZIONE:
il presente articolo può essere utilizzato solo per fini didattici e informativi ed è consentita la
pubblicazione con indicazione di firma, data e sito dell’autore (http://www. rephotowriter.blogspot.it
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Eadweard
Muybridge
Eadweard Muybridge
nasce a Kingston upon Thames il 9 aprile 1830, fotografo inglese fu pioniere
della fotografia del movimento. Battezzato Edward James Muggeridge, cambiò il cognome prima in Muygridge,
infine in Muybridge.
Trasferitosi
negli Stati Uniti avvia un’attività di libraio, poi di editore ed infine si
dedica alla fotografia.
Inizia
a sperimentare la sterografia, sistema di visione simultanea di due fotografie
di uno stesso soggetto (paesaggi e
architetture) l’una di poco spostata nello spazio rispetto all’altra e con toni
leggermente diversi cosi da dare l’illusione della tridimensionalità
dell’immagine.
Il
primo lavoro di una certa rilevanza è una serie di immagini dello Yosemite Park
e della città di S.Francisco (dove vive),
che vengono pubblicate con lo pseudonimo di “Helios”.
Nel 1872
l'uomo d'affari e governatore della California Leland Stanford
chiese a Muybridge di confermare la sua ipotesi che nel galoppo di un cavallo
esiste un istante in cui tutte le zampe sono sollevate da terra ma non nel
momento di massima estensione.
Questa
non è solo la tesi sostenuta da Stanford, ma è convinzione comune ritienere che
il cavallo si stacchi completamente da terra nella posizione di massima
estensione delle zampe; questa situazione durante il galoppo è anche stata
spesso raffigurata in quadri e disegni degli inizi del XIX secolo.
Proprio
in questo periodo si verifica un evento drammatico, che per un po’ distoglie
Muybridge dalla fotografia: è il 1874 quando scopre che sua moglie ha un amante
e che questi è il sindaco di S. Francisco, Harry Larkyns.
Il 17
ottobre di quell’anno lo affronta e gli spara, uccidendolo; viene processato ed
assolto perché l’omicidio è ritenuto giustificato.
Nonostante
l’assoluzione, Muybridge decide di trasferirsi prima in Messico e poi in Centro
America dove lavora presso compagnie ferroviarie di cui Stanford è
comproprietario.
Rientra
negli States nel 1877 e riprende le sue ricerche, sempre sovvenzionato da
Stanford, che gli fornisce lo spazio (un galoppatoio) e l’aiuto di alcuni
tecnici della Pacific Railroad.
Nel
1878 riesce a fotografare un cavallo in corsa utilizzando 24 fotocamere, sistemate
parallelamente alla direzione del moto dell’animale, che vengono fatte scattare
in sequenza da un filo colpito dagli zoccoli del cavallo; la serie di
fotografie viene chiamata The Horse in motion e mostra come gli zoccoli
si sollevino dal terreno contemporaneamente, ma non quando si trovano nella
posizione di completa estensione.
I risultati di
Muybridge sconvolsero la convinzione comune che il cavallo si staccasse
completamente da terra nella posizione di massima estensione e questi risultati
influenzarono pesantemente l'attività dei pittori, che si affidarono sempre più
al mezzo fotografico per meglio riprodurre quello che l'occhio umano confonde.
Molti pittori utilizzarono fotografie di figure umane per copiarle nei loro
quadri e si arrivò anche alla pittura diretta su lastra fotografica.
L'analisi forse più attenta del movimento catturato da Muybridge venne portata
a termine da Edgar Degas,
che studiò a fondo tutte le posizioni assunte dal cavallo.
L'impegno di Degas
gli fu riconosciuto anche da Paul Valéry, che aggiunse:
« Le fotografie di Muybridge rivelano
chiaramente gli errori in cui sono incorsi tutti gli scultori e i pittori
quando hanno voluto rappresentare le diverse andature del cavallo » |
(Degas Danse
Dessin, Paul Valéry, 1938)
|
In
seguito conduce altre ricerche al fine di riprendere immagini in movimento e
studiare il movimento degli animali e delle persone; a questo scopo
ottiene un finanziamento dall’università
della Pennsylvania e realizza migliaia di immagini, ma la sua attività mostra
limiti evidenti dal punto di vista scientifico essendo egli più uno
sperimentatore che uno scienziato.
Le sue
sequenze di persone nude che eseguono movimenti spesso fine a se stessi hanno
valore maggiore come immagini fotografiche piuttosto che come strumenti di
analisi e di ricerca.
Progettò lo Zoopraxiscopio,
uno strumento simile allo Zoetropio, per la proiezione delle immagini permettendone la
visione a più persone contemporaneamente. Le
sequenze animate che poi realizza prendono il nome di stop motin, primo passo che dalla fotografia porterà al cinema, la
cui invenzione avverrà tra il 1901-02 ad opera dei fratelli Loumier. Il sistema da lui
inventato è un precursore del cinema, per questo egli è
considerato un precursore della ripresa cinematografica.
Nel
1894 ritorna in Inghilterra, muore l’8 maggio 1904 a Kingston upon Thames.