giovedì 2 agosto 2012

Lewis Caroll

*Attenzione: la seguente biografia è frutto di una ricerca personale che prende informazioni da varie fonti: i siti http://www.storiadellafotografia.it/; da erticoli e recnesioni pubblicati dalle pagine artistiche e culturali di http://www.corriere.it/,  http://www.repubblica.it/,  http://www.ilsole24ore.com/, http://it.wikipedia.org/wiki/Pagina_principale; le pubblicazioni “I Grandi Fotografi” edito da Fabbri  e curato da Romeo Martinez e Bryn Cambpell, “I Grandi Fotografi, Testimonianze e Visioni del Nostro Tempo: Magnum Photos” edito da Hachette e Il Sole 24 Ore in collaborazione con Contrasto (http://www.contrasto.it/), “FotoNote” edito dalla Contrasto, “Breve Storia della Fotografia” di Jean-A. Keim edito da Enaudi.
*ATTENZIONE: il presente articolo può essere utilizzato solo per fini didattici  e informativi ed è consentita la pubblicazione con indicazione di firma, data e sito dell’autore (http://www. rephotowriter.blogspot.it /), si chiede gentilmente di comunicarlo all’autore (danyre@hotmail.it)

Lewis Caroll, pseudonimo di Charles Lutwidge Dodgson

Lewis Carroll, pseudonimo di Charles Lutwidge Dodgson  nato a Daresbury il 23 gennaio 1832 e morto a Guildford il 14 gennaio 1898, è stato scrittore, matematico, fotografo e logico britannico, celebre per i romanzi Alice nel Paese delle Meraviglie e Attraverso lo specchio e quel che Alice vi trovò, opere  apprezzate da una gran varietà di lettori.
La famiglia Dodgson era del nord Inghilterra, con sangue irlandese, Anglicana e conservatrice.
Charles nacque a Daresbury, terzo di undici fratelli . Quando Charles aveva 11 anni, la famiglia si trasferì nello Yorkshire, dove rimasero per 25 anni.
Nei primi anni della sua vita, Charles studiò a casa, con un precettore. Il registro delle sue letture, testimonia quanto fosse precoce; a sette anni lesse il romanzo allegorico religioso Il viaggio del pellegrino di John Bunyan. Soffriva di balbuzie, problema che ebbe effetti negativi sulla sua vita sociale.
A dodici anni fu mandato a studiare presso una scuola privata a Richmond, e passò alla Rugby School,  nel 1845, nella quale si è portati a credere, da scritti dello stesso Dogson, che subì violenze sessuali dai preti.
Dodgson lasciò la scuola di Rugby nel 1850, iscrivendosi poi alla Christ Church di Oxford. Qui ricevette la notizia che sua madre era morta di "infiammazione del cervello" (meningite o ictus).
Qualsiasi fossero i sentimenti di Dodgson per la morte della madre, non lasciò che lo distraessero dagli studi. Era eccezionalmente dotato, e ricevette numerosi riconoscimenti formali per i suoi notevoli risultati.
A Oxford gli fu anche diagnosticata una forma di epilessia, problema che all'epoca era un fardello sul piano sociale. Recentemente, John Hughes, direttore della clinica di epilessia dell'Università dell'Illinois, ha sostenuto che la diagnosi era sbagliata. Carroll soffriva probabilmente di una forma emicranica detta emicrania con aura, dove il dolore emicranico è preceduto da particolari sintomi neurologici simili per certi versi all'epilessia (perdita parziale del campo visivo, visione di luci a zig zag). Molti sostengono che questa sintomatologia abbia ispirato alcuni elementi delle sue opere.
Nel 1856, Dodgson iniziò a interessarsi alla fotografia, alla quale fu introdotto dapprima da uno zio, più tardi da un amico di Oxford ed infine dal pioniere della fotografia Oscar Rejlander.
La fotografia si rivelò uno strumento ideale per esprimere la sua filosofia personale, centrata sull'idea della divinità di ciò che Dodgson chiamava "bellezza": uno stato di grazia, di perfezione morale, estetica e fisica. Dodgson trovava questa bellezza nel teatro, nella poesia, nelle formule matematiche e soprattutto nella figura umana. In seguito, giunse a identificare questa idea di bellezza con il recupero dell'innocenza perduta dell'Eden. Come ebbe a notare il suo biografo Morton Cohen, con questa visione decisamente poco vittoriana Dodgson "rifiutava il principio calvinista del peccato originale, sostituendolo con il concetto opposto di divinità innata".
La visione artistica e filosofica di Dodgson domina il suo approccio alla fotografia. Dal saggio Lewis Carroll, Photographer di Roger Taylor (2002), che contiene tutte le foto di Dodgson ancora in nostro possesso, risulta che oltre la metà dei suoi lavori erano ritratti di bambine. La maggior parte delle ragazze ritratte scrivevano il proprio nome in un angolo della stampa, per cui i loro nomi sono quasi tutti noti. La sua modella preferita era Alexandra Kitchin "Xie"; Dodgson la ritrasse circa cinquanta volte fra i 5 e i 16 anni. Nel 1880 cercò di ottenere il permesso di fotografarla in costume da bagno, senza riuscirvi.
Si pensa che Dodgson abbia distrutto o restituito, le fotografie di nudo; tuttavia, almeno sei stampe son sopravvissute. Il fatto che Dodgson fotografasse o disegnasse ragazzine nude ha contribuito alla tesi che fosse un pedofilo.
Scopo primario di queste fotografie era esorcizzare le violenze subite alla Rugby School; altro obiettivo della fotografia di Dodgson è quello di liberarsi del fardello della simbologia vittoriana, ritraendo le sue giovani modelle più come fate, libere creature dei boschi, che come beneducate damigelle della buona società inglese.
Dodgson utilizzò la fotografia anche per introdursi nei circoli sociali più esclusivi. Fece ritratti per personaggi di spicco del suo tempo come John Everett Millais, Ellen Terry, Dante Gabriel Rossetti, Julia Margaret Cameron e Alfred Tennyson. Si dedicò anche a qualche paesaggio e qualche studio di anatomia.
Fra il 1854 e il 1856 Dodgson iniziò a pubblicare poesie e racconti su riviste nazionali e locali.
Diversi anni prima di Alice iniziò a pensare come realizzare libri per bambini che potessero vendere bene.
Quando giunse alla Christ Church un nuovo rettore, Henry Liddell, Dodgson ne divenne ottimo amico di famiglia e in particolare della signora e dei figli. Con le tre figlie Ina, Alice e Edith era solito fare giri in barca. Fu durante una di queste gite, nel 1862, che Dodgson inventò le linee generali di una storia fantastica per divertire le tre bambine. Alice Liddell lo pregò di metterla per iscritto. Ne nacque un manoscritto intitolato Alice's Adventures Under Ground. In seguito Dodgson si decise a sottoporre il libro all'editore MacMillan, che lo apprezzò molto. Furono necessarie diverse revisioni finché nel 1865 vide finalmente la luce Le avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie, firmato da "Lewis Carroll", con illustrazioni di John Tenniel.
Il libro ebbe un successo immediato e travolgente, e "Lewis Carroll" divenne presto un amatissimo e famosissimo personaggio pubblico, quasi un alter ego che conduceva una vita propria, parallela a quella di Dodgson. Al nome "Lewis Carroll" vennero associati gradualmente una serie di miti, incentrati sull'idea che si trattasse di un personaggio bizzarro, quasi venuto da un mondo fatato fatto di bambine e magia. Dodgson continuò a insegnare fino al 1881; rimase alla Christ Church fino alla morte, avvenuta nel 1898 per bronchite, conducendo la sua solita vita; ma Carroll continuò a scrivere. Nel 1872 pubblicò Attraverso lo specchio e quel che Alice vi trovò.
Smise improvvisamente di fotografare nel 1880, dopo 24 anni di attività e oltre 3000 foto; meno di un terzo di queste sono sopravvissute; alcune sono state deliberatamente bruciate dallo stesso autore. È andato perduto anche il diario in cui Dodgson annotava minuziosamente le condizioni in cui aveva realizzato ciascuno scatto.
Dimenticato dal 1920 al 1960 a causa dell'avvento del modernismo, Dodgson viene considerato uno dei più grandi fotografi dell'epoca vittoriana, e certamente uno di quelli che ha maggiormente influito sulla fotografia artistica moderna.
Socialmente ambizioso, voleva a tutti i costi fare qualcosa per cui essere ricordato, inizialmente come scrittore o come pittore. La fotografia fu all'inizio un ripiego rispetto alla pittura, nella quale Dodgson pensava di non essere dotato.
Nonostante la sua vita fosse focalizzata sulla dimensione sociale, Dodgson coltivava una ricca vita spirituale, che emerge sporadicamente nei suoi scritti. Commentando una canzone che compariva nel romanzo Alton Locke di Charles Kingsley ebbe a dire:
« È una bellissima canzone ...  mi chiedo se alcuno dei presenti sia entrato nello spirito di Alton Locke. Non credo. Penso che il carattere delle persone che incontro sia nella maggior parte dei casi quello di un raffinato animale ... Come sono pochi quelli che sembrano occuparsi di ciò che realmente conta nella vita».
I testi Alice nel paese delle meraviglie e Alice attraverso lo specchio, nascondono sottili giochi matematici, sintomo della grande intelligenza e genialità di questo autore.
Si è propensi a credere che Carol fosse anche affetto da autismo.