giovedì 4 luglio 2013

Monte Legnone, la forma delle nuvole

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Monte Legnone, la forma della nuvole


Fotografo le nuvole nel loro paesaggio perché voglio prenderne la mutevole forma. Nulla più della natura stimola la fantasia, la creatività e la conoscenza.
Sassi, nuvole, raggi di sole che filtrano, questo è il paesaggio dove i miei pensieri ora posseggano. Radici di alberi vecchi, impressionanti, sono loro a tenere su la montagna.
Città e montagna sono diverse, ma entrambe fatte per la vita dell'uomo, così diverse e opposte, perciò ugualmente interessanti, esse sono perfette per la nostra vita. Tralicci o pali è comunque e sempre la luce a rendere l'opera e l'attività, l'industria e la campagna interessanti per il modo in cui ne svela o nasconde i volti e i dettagli.
Strada o sentire, ma sempre è una via da percorrere; lì e sempre lì scorre e scorre e scorre la vita. Qui camminando sento di non essere mai solo, il mio pensiero mi accompagna sempre, la mia curiosità o sensibilità nei confronti del mondo e della vita portano le riflessioni sui particolari che lo sguardo percepisce.
Qui vedo rocce come non ne ho mai viste prima: sono forti e imponenti; mostrano le pieghe della loro materia operate da forze ignote e ormai scomparse, onde immobili, osservabili in ogni particolare, vena o cambio di direzione. Queste si mostrano rugose e valide, eppure sono sempre onde. Seduto sull'erba umida e coi piedi scalzi e senza idea di come ci sia arrivato, così aspetto la luce che renda vive queste rocce. Faccio scorrere la mano luogo queste onde. Il sole dissolve una nuvola del tardo
pomeriggio, allora la luce arriva diretta e quasi perpendicolare, così la materia diventare un fascio di muscoli rossi irrorato da numerose vene. La natura è viva sotto la mia mano, si muove, anche il mondo è vivo e si muove. Infatti tutto cambia, e da quassù tutto sembra danzare al ritmo di onde modellanti.

La sensazione di questo movimento è che anche la materia di cui siamo costituiti è distruttibile e mutabile, come quella di tutte le cose della natura, sotto le spinte di quelle forze modellanti. Così non mi  è possibile fare altro che seguire le nuvole nel vento, nuvole che corrono e danzano, nuvole che non sono alla rincorsa di quel mutamento continuo che mi da la sensazione di essere vivo e parte di un tutto vivo da cui dipendo e del quale sono una parte importante e attiva, poiché sono legato ad altri elementi di questo tutto, nel quale credo che tutti siano alla ricerca della propria autodeterminazione e del proprio posto.
C’è sicuramente una ragione se questa roccia è su questa montagna, in questa valle e volto a ovest, verso la luce dell’intero orizzonte al tramonto. Non credo che sia qui per caso e che tutti trovino la propria ragione.
Qui il cielo, le nuvole e il sole sono elementi d’arredo quotidiano, segni grafici alle finestre e all’orizzonte l’elemento naturale dell’acqua si avvinghia a quelle rocce in lingue o vene magnifiche. Ciò che si vede da quassù sono l’azione del vento, le nuvole, l’acqua, la roccia e la luce e io sono piccolo di fronte a questi, così come credo che  qualsiasi altro si sentirebbe se posto a confronto con  questa natura viva e forte, energica e non allegra, ma in allegro e continuo movimento.

 Re Daniele 2-07-2013

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